Vincino
Nato a Palermo nel 1946, Vincino si avvicina poco più che ventenne ai movimenti studenteschi e operai militando in Lotta Continua. Nel 1972 si laurea in architettura e inizia a collaborare, in qualità di disegnatore, con il quotidiano L’Ora di Palermo, occupandosi di mafia e di politica nazionale. Rinuncia alla professione di architetto e si trasferisce a Roma, sua città di adozione, dove inizia a lavorare nel giornale di Lotta Continua.
Dopo sei anni fonda e dirige l’inserto satirico L’avventurista, quindipartecipa con Pino Zac alla nascita della rivista provocatoria e irriverente Il Male, di cui sarà direttore per quattro anni fino alla chiusura, nel 1982.
Il Male aveva come fonte di ispirazione il giornale satirico parigino Le Canard enchaîné, dal quale Pino Zac proveniva e cambiò la storia della satira politica italiana, ospitando temi tabù come il terrorismo e i rapporti tra mafia e politica.
Tra il 1984 e il 1985 Vincino è direttore di Ottovolante, un quotidiano di satira dalla brevissima vita a cui collaborano importanti fumettisti europei come Roland Topor, Andrea Pazienza, Guido Buzzelli, Bernard Willem Holtrop, Jean-Marc Reiser e Jacopo Fo. Questi anni di attività intensa lo vedono collaborare con Il Clandestino, supplemento de l’Espresso, con Tango, supplemento de L’Unità, con Linus, fino alla sua nomina a direttore di Zut, nel 1987. Un servizio scandalo sull’amante di Eugenio Scalfari gli causa il licenziamento. Vincino si piega al richiamo della televisione e partecipa ad un programma di satira politica in otto puntate su Telelora, dal titolo Patate e poi all’inserto satirico Teletango su RaiTre, all’interno della trasmissione Va’ Pensiero.
Alla fine degli anni Ottanta, inizia la sua lunga e proficua collaborazione con il Corriere della Sera, diventa colonna portante di Cuore e lavora con Il Sabato e, dal 1995, con Il Foglio. Insieme a Vauro, Riccardo Mannelli e Saviane nel 1987 fa risorgere Il Clandestino, poi fonda e dirige la rivista Xl.
Nel 2011, insieme con Vauro, rifonda la storica rivista di satira Il Male, che ha chiuso le pubblicazioni nel 2013. Negli ultimi anni collabora, tra gli altri, con Il Fatto Quotidiano, il settimanale Vanity Fair e Radio Radicale.
Dopo aver attraversato diverse stagioni politiche e lavorato per tanti giornali, negli ultimi ventidue anni Vincino è il vignettista de Il Foglio, le sue inconfondibili silhouette dissacranti e irriverenti vengono indirizzate ai politici di destra, di sinistra, di centro, senza barriere.
Diverse antologie hanno riunito la sua produzione, tra cui ricordiamo L’importante è non vincere (Feltrinelli, 1977), Montecitorio (Il Male, 1981), Satira (Primo Carnera, 1985), Cronache da Palazzo (Feltrinelli, 1992) e Poteri Morti (Rizzoli, 2008). Vincino è morto il 21 agosto del 2018 a Roma, aveva 72 anni.