Salvatore Mugno

Salvatore Mugno

È nato a Trapani nel 1962. Dopo aver fondato, insieme a Luciano Mirone, Giacomo Pilati, Vito Orlando e Gaspare Maiorana, il periodico giovanile «Lo Scarabeo» (Trapani, 1982-1987), ha collaborato col «Giornale di Sicilia», con «La Sicilia» e vari periodici siciliani. Si è, inizialmente, rivolto allo studio della letteratura trapanese dell’Ottocento e del Novecento. Ha, poi, approfondito singole personalità della letteratura e dell’arte siciliana dello stesso periodo, attraverso varie monografie critiche. Si è anche occupato di alcune importanti figure della letteratura tunisina, curandone e traducendone delle opere: Mario Scalesi, Moncef Ghachem e Abū’l Qāsim ash-Shābbi. Il suo maggiore impegno è stato risposto nei romanzi. Opere terminali è un singolare diario-romanzo in cui si rispecchiano le figure dell’autore e del suo amico scrittore e terrorista “nero” Giuseppe Lo Presti. Ne Il pollice in bocca affronta, da una prospettiva inedita, il tema negletto della gerontofilia. Il biografo di Nick La Rocca (con documenti di prima mano, provenienti da una corrispondenza con lo scrittore statunitense Harry H. Brunn, autore di un controverso libro sul jazzista di New Orleans di origini italiane) indaga le complicità e le “arrampicate” sugli specchi dei manuali del jazz dei due protagonisti. Ha dedicato tre volumi al sociologo e giornalista torinese Mauro Rostagno, assassinato a Trapani dalla mafia il 26 settembre del 1988: Parole contro la mafia (1992), Mauro è vivo (1998), Mauro Rostagno story. Un’esistenza policroma (1998). La sua produzione consta, inoltre, di vari saggi e studi (Peppe Nappa. Maschera e caratteri storici dei siciliani, 2010; Il pornografo del regime. Erotismo e satira di Mameli Barbara, 2007), fino agli “irriverenti” e provocatori volumi riservati al famigerato boss della mafia Matteo Messina Denaro, presentato anche come “scrittore criminale”: Lettere a Svetonio. Il capo di Cosa Nostra si racconta (2008) e Matteo Messina Denaro. Un padrino del nostro tempo (2011). Ha destinato originali ricerche a due importanti giudici: Una toga amara. Giangiacomo Ciaccio Montalto, la tenacia e la solitudine di un magistrato scomodo (2013) e Quando Falcone incontrò la mafia. I primi processi del magistrato a Cosa Nostra nel Palazzo di Giustizia di Trapani ed altre singolari vicende 1967-1978 (2014). È stato consulente giornalistico e per le ricerche del regista Alberto Castiglione per la realizzazione del film Una voce nel vento (2005) ed ha partecipato al docufilm La rivoluzione in onda (2016), dello stesso regista. Entrambe le pellicole sono dedicate alla figura del sociologo e giornalista Mauro Rostagno e al processo per il suo omicidio. Ha fatto anche parte del cast di Sicily jass (2015), una docufiction di Michele Cinque che racconta la vita del cornettista americano di origini siciliane Nick La Rocca.

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